Durante il laboratorio teatrale sono sgorgati, tumultuosi, i nostri ricordi. Ricordi che Silvia Briozzo e Carmen Pellegrinelli, rispettivamente regista e drammaturga, hanno elaborato per dare origine al testo definitivo. Sì, perché il teatro scatena sentimenti ed emozioni, aiuta a rielaborare e alleviare il dolore. Lo racconta Eleonora Pisano, medico del Pronto Soccorso: «Ho pensato che potesse essere un’occasione per rielaborare quello che era successo e condividerlo “senza veli” con i colleghi e con una comunità».
Lo ribadisce Renata Colombi, responsabile dalla UOS Pronto Soccorso: «Ogni volta che si parlava di covid mi si riempivano gli occhi di lacrime e sentivo un peso qui, in mezzo al petto. Ho pensato che il teatro mi potesse aiutare. E così è stato».
Lorella Barcella, infermiera e autrice del libro L’inferno negli occhi (epika edizioni), è convinta che «fare teatro serve a esorcizzare la paura. Per liberarmene, perché quando ti resta dentro succede che sedimenta e poi fa danno». Ad oltre un anno di distanza dall’inizio del laboratorio teatrale, siamo certi di aver trovato la nostra cura. Vi aspettiamo a teatro, per condividerla con voi.
(Photo © Andrea Frazzetta)